Il tandem di titolari e lavoratori sul gradimento della formazione

Lavoratori e datori di lavoro a confronto, per valutare l’impatto della formazione in azienda: dalla valutazione di impatto di Just in time, il finanziamento lanciato nel 2021 da Fondartigianato, emerge una sostanziale convergenza tra le opinioni degli intervistati. Circa 3mila i lavoratori e seicento i titolari che hanno partecipato all’indagine. Pensata, progettata, realizzata e elaborata direttamente dall’Area Controllo

del Fondo su 672 progetti, articolati in 946 percorsi. Circa mille le edizioni e oltre 30mila le ore di formazione. In media, 45 ore a progetto. Uno strumento per avvicinarsi concretamente al mondo delle imprese, con la formula dell’intervista doppia, ovvero sottoponendo gli stessi quesiti sia ai titolari che ai lavoratori, per raccogliere i rispettivi riscontri. Il risultato: una sostanziale convergenza delle risposte raccolte dalle quali sono emersi benefici in termini di condivisione di obiettivi. Ben due terzi dei lavoratori ha infatti dichiarato di essere stato coinvolto nella scelta delle tematiche formative (tra i titolari, nove su dieci). Un lavoratore su due, e altrettanti titolari, valutano positivamente l’utilità degli argomenti trattati rispetto al lavoro svolto. Stesso gradimento nel giudizio espresso dal 50 per cento sia dei titolari che dei lavoratori sul miglioramento della performance a seguito della formazione ricevuta: per un lavoratore su cinque, porta di accesso a una nuova mansione. Opinione confermata dai titolari. Passando dai benefici personali al posizionamento dell’azienda sul mercato, lavoratori e imprenditori sono risultati concordi sul fatto che la formazione abbia contribuito a migliorare la competitività.

In circa due risposte su tre, gli interpellati concordano rispetto alla volontà di svolgere corsi di formazione per l’aggiornamento su tematiche nuove. Ai primi posti tra le preferenze, lo sviluppo delle abilità personali e la gestione aziendale.

Interpellati sul quesito “nel complesso, lo rifarebbe?”, il 95% dei lavoratori intervistati risponde positivamente.