Storie Di Formazione Fondartigianato - Episodio 06 Lugo di Romagna (RA)
Dal carretto di dolciumi ai mercati americani. “Il macchinario al top? Non può far nulla senza un operatore formato”
“La macchina solleva la fatica, ma ha bisogno delle conoscenze. Può essere anche al top, ma senza la formazione del personale non può fare nulla”: parola di Andrea Franzoni, 46 anni, titolare di Sogni di Zucchero, sette dipendenti e sede a Lugo di Romagna. E’ lui il protagonista della nostra storia di Formazione. Tutto inizia da un carretto ambulante di dolciumi, con cui nonno Giuseppe nel 1955 girava per le fiere. Sogni di Zucchero nasce dall’unione di due aziende. Quella di mamma Grazia e quella di papà Franco, genitori, rispettivamente, a 16 e 17 anni.
Oggi qui si producono prevalentemente torroni. Un settore, quello dell’agroalimentare, che richiede aggiornamenti costanti, per star dietro a regole e normative che cambiano di continuo.
Formazione e innovazione per essere competitivi
Nella sua azienda Andrea investe nei macchinari, convinto che senza innovazione non possa esserci crescita. “Ho avuto la fortuna di conoscere Fondartigianato” dice Andrea. Un “incontro positivo” lo definisce, grazie al quale abbiamo potuto trovare “tantissime soluzioni. Un aiuto a 360°” spiega. “Per arrivare da dove siamo partiti a dove siamo oggi - e dove si può arrivare domani - il passaggio è enorme. Serve fare continua innovazione, ricerca del gusto delle persone”. Ma per sfruttare al meglio i macchinari, la formazione del personale è fondamentale. “Non si può rimanere indietro, né con l’uno né con l’altro. Il macchinario non può fare nulla senza le persone, formate, al suo fianco”. Persone come Jenny, neomamma di 24 anni, apprendista che ci spiega come, grazie alla formazione con Fondartigianato, abbia imparato a utilizzare il nuovo macchinario acquistato dall’azienda. “Abbiamo imparato un metodo diverso: prima ricorrevamo alla lama circolare, ora questa, a ultrasuono. Il risultato è un taglio più pulito. Questo ci permette di lavorare contemporaneamente su più prodotti” spiega.
Dal banchetto di dolciumi al Nord America
I prodotti che escono da qui sono declinati a seconda dei gusti. Tanto diversi, quanti sono i mercati di riferimento. Come America e Canada.
“Dietro c’è un grandissimo lavoro di studio di gusti, normative, grafica, packaging. E da lì elaboriamo una ricetta quanto più possibile sana, con ingredienti di qualità”. Andrea definisce la sua azienda una realtà in continua evoluzione. Una scelta, ma anche una necessità. In un momento di grandi turbolenze. “Con la crisi energetica e del gas siamo sempre stati spinti a renderci più indipendenti possibile. Da pochi giorni abbiamo avviato un impianto fotovoltaico che andrà ad alimentare per il 70% l’approvvigionamento”.
“Prima”, la madre delle impastatrici
Tra i primi ricordi di Andrea, accanto al banchetto di dolciumi, c’è una vecchia impastatrice, capofila di una lunga serie che ha portato a quello che oggi è Sogni di Zucchero. Si chiama “prima” e campeggia accanto alle altre, a ricordare che tutto è cominciato da qui.