Piano Operativo di Attività

Obiettivi

Il FONDO ARTIGIANATO FORMAZIONE, riconosciuto con D.M 21 ottobre 2001 affronta, come tutti gli altri Fondi, la sfida di migliorare il sistema attuale di formazione continua, rendendolo più rispondente agli effettivi fabbisogni delle imprese e dei lavoratori.

Esso si pone come obiettivo quello di favorire le condizioni per rendere possibile lo sviluppo delle pratiche formative che qualificano ulteriormente il lavoro dell'artigianato nel sistema delle politiche del lavoro.

In una situazione in via di definizione il FONDO è chiamato ad operare su fronti diversi, per il perseguimento dei propri obiettivi, puntando a sensibilizzare al massimo le imprese per acquisirne l'adesione e ad offrire immediata dimostrazione di operatività mirata ed efficace.

Destinatari primari del FONDO sono le imprese Artigiane e le Piccole e Medie imprese che definiscono un insieme di riferimento che si caratterizza per una specifica e complessa domanda di formazione.
Una risposta capace di avviare a formazione un numero molto ridotto di lavoratori per singola azienda, comporta l'organizzazione di raggruppamenti di aziende che se, da un lato, rendono sostenibili i costi formativi, dall'altro comportano la messa a punto di metodologie di formazione continua nuove e la cui sperimentazione sarà obiettivo prioritario del FONDO.

Il FONDO, nella definizione dei suoi obiettivi generali e specifici, ribadisce la necessità che le Articolazioni Regionali si rapportino con le Amministrazioni regionali al fine di concordare modalità di raccordo fra la programmazione dei finanziamenti pubblici per la formazione continua definite da soggetti istituzionali come le Regioni e le Province, e le attività formative da finanziare regionalmente da parte del FONDO. Tale raccordo è considerato importante per rendere coerenti gli indirizzi e le risposte di formazione continua che si attuano sul territorio.

Dall'analisi sintetica degli elementi innanzi esposti, gli obiettivi generali del presente piano possono così definirsi:

  • sostenere la realizzazione di piani formativi individuali, aziendali, territoriali, settoriali, regionali, interregionali e nazionali concordati fra le parti per lo sviluppo della formazione continua nell'artigianato e nella piccola e media impresa sull'intero territorio nazionale;
  • favorire la diffusione del nuovo sistema di intervento nel campo della formazione continua, costituito da FART, sensibilizzando le imprese all'utilizzo di tale sistema;
  • favorire la conoscenza e la diffusione della pratica della negoziazione fra le Parti Sociali sul territorio per definire gli accordi sui Piani Formativi; 
  • garantire uno sviluppo delle funzionalità del FONDO attraverso la pratica di una gestione bilaterale efficiente ad ogni livello.

I conseguenti obiettivi specifici sono:

  • finanziare la realizzazione di progetti formativi, riferiti a piani formativi, individuali, aziendali, territoriali, settoriali, regionali, interregionali e nazionali concordati fra le parti per lo sviluppo della formazione continua nell'artigianato e nella piccola e media impresa sull'intero territorio e destinati a:
    1. lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato; 
    2. lavoratori assunti con contratto di prestazione a tempo determinato, purché abbiano un'anzianità pari o superiore a 12 mesi; 
    3. lavoratori temporaneamente sospesi per crisi congiunturale, riorganizzazione e riduzione temporanea di attività; 
  • creare un impianto di gestione del FONDO in grado di garantire la necessaria armonizzazione nazionale di tutte le attività realizzate ad ogni livello; 
  • mettere a punto e sperimentare metodologie progettuali, di gestione d'aula e di organizzazione logistica idonee a rispondere alle specificità rappresentate dai Piani Formativi del settore; 
  • perseguire la diffusione di piani formativi concordati tra le Parti Sociali di livello nazionale propedeutico e di sistema, nazionale solidaristico, territoriale di settore, interaziendale ed individuale; 
  • definire procedure efficaci che comportino tempi brevi nell'avvio delle attività, nella erogazione delle risorse e nella chiusura delle pratiche attraverso la messa a punto di un sistema gestionale informatizzato; 
  • fornire l'assistenza tecnica sia nelle fasi di impostazione e presentazione dei progetti che in quella di realizzazione, anche promuovendo modelli di buona pratica progettuale; 
  • promuovere l'impiego di strumenti efficaci di verifica e monitoraggio delle attività finanziate coerenti con quanto si andrà predisponendo presso il Ministero competente e propedeutici al consolidamento delle capacità di servizio e assistenza del FONDO.

Per quanto riguarda la quantificazione delle aziende e del numero di lavoratori coinvolti nel presente Piano Operativo delle Attività, anche se in modo non definitorio e vincolante, si ipotizza che, a fronte di un monte risorse disponibili per il 2004-2005 di circa 47 milioni di euro per la realizzazione di progetti (considerate anche le risorse derivanti dalle adesioni), circa 60.000 lavoratori e 20.000 imprese saranno interessate dall'attività del Fondo mentre, con le sole risorse dello start up, pari a circa 3.530.000 euro, potranno essere interessate dall'attività del Fondo circa 4.000/4.500 lavoratori e circa 1.200/1.500 aziende.

In termini di progetti formativi finanziabili indicativamente si ipotizza una attività pari a 120/160 circa progetti, che possono ovviamente essere pari o superiori ai Piani Formativi concordati.

Per la loro distribuzione territoriale, tenuto conto che siamo nella fase di avvio dei Fondi si ipotizza la realizzazione di 70/100 progetti per le aree obiettivo 3, tradizionalmente più organizzate nella promozione delle attività formative. Per le aree obiettivo 1, che è intenzione di FART potenziare, si ipotizza la realizzazione di 40/60 progetti.

Per quanto riguarda la natura dei Piani Formativi, fermo restando quando già precisato al paragrafo successivo, si ritiene che essi saranno prevalentemente di tipo territoriale e/o settoriale vista le caratteristiche del comparto su cui agisce il Fondo, che implica l'organizzazione di attività interaziendali, la cui quantificazione preventiva non è ad oggi definibile.

A fronte degli obiettivi generali e specifici come sopra individuati, per una maggiore completezza ed esaustività del presente Piano, si offre di seguito una sintetica descrizione delle modalità di utilizzo degli strumenti di programmazione ed operativi del sistema e delle attività del FONDO.

In particolare, si riporta una definizione di:

  1. Piano Formativo;
  2. Progetto di formazione;
  3. Azioni di sistema e/o propedeutiche.

Con l'indicazione, ove possibile, per ciascuno dei suddetti documenti programmatori, dei soggetti coinvolti ed i relativi destinatari.

 

I piani formativi

I Piani Formativi sono accordi raggiunti dalle parti sociali interessate rispetto al livello di operatività degli stessi. Ciascun Piano formativo può prevedere la realizzazione di uno o più progetti di formazione, individuando concordemente le esigenze formative, stabilendo gli obiettivi, il numero e le qualifiche dei lavoratori coinvolti, i contenuti specialistici e/o trasversali e la durata ed articolazione generale dell'intervento formativo stesso.

I piani formativi, necessariamente di durata maggiore dei progetti che li realizzano, si sviluppano a livello:

  • Nazionale: per le attività di interesse comune, di solidarietà e per le azioni di sistema;
  • Settoriale: rivolti a tutte le aziende di un settore definito in un ambito territoriale individuato;
  • Territoriale: si rivolgono a tutte le aziende presenti su di un territorio circoscritto. Una specifica dimensione dei Piani formativi territoriali, di particolare interesse, può essere quella distrettuale, od ancora, di filiera.
  • Aziendale: interessano una singola azienda; 
  • Individuale: interessano una pluralità di lavoratori con progetti di formazione individuali.
 

Un Piano formativo è un dispositivo di programmazione, concertato dalle parti sociali, che definisce le priorità d'intervento formativo da realizzarsi in un arco temporale definito, alla luce di una analisi condivisa della situazione del territorio, del settore e dell'impresa, dei rischi prevedibili nell'arco temporale dato e delle opportunità offerte. Tale dispositivo deve essere monitorato da parte dei suoi estensori nel suo svolgersi ed è soggetto a valutazione ed eventuali modificazioni.

L'iter di costruzione di un piano formativo, pur differenziandosi nelle diverse tipologie, dovrebbe prevedere:

  • Definizione del contesto operativo. Analisi strategica del contesto dal punto di vista delle opportunità di mercato, della innovazione tecnologica di prodotto e di processo, delle modifiche dei processi produttivi, delle modifiche degli assetti normativi di riferimento e della politica delle risorse umane. Tale analisi deve tener conto delle priorità indicate dalle linee guida nazionali e dalle eventuali specificazioni regionali.
  • Individuazione degli elementi di criticitàe traduzione degli stessi in politiche di formazione continua. 
  • Individuazione delle figure professionalisu cui si ritiene opportuno intervenire coerentemente con gli strumenti di analisi delle competenze in essere. 
  • Individuazione del fabbisogno formativo(l'analisi dei fabbisogni formativi deve essere realizzata in coerenza con l'Indagine Nazionale dei Fabbisogni Formativi realizzata da EBNA). 
  • Descrizione delle attività formativeo delle azioni di sistema che s'intendono realizzare. 
  • Indicazione delle risorse necessarie per le attività previste.
  • Indicazione di specifici accordi localiche quantifichino interventi ulteriori, non strettamente riconducibili alle priorità del piano, ma rispondenti ad esigenze maggiormente standard di formazione, di accompagnamento e di completamento delle politiche di formazione continua individuate nel piano.
  • Individuazione di eventuali altre fonti di finanziamentodelle attività formative.
 

Progetti di formazione

Strumento che attua gli obiettivi e le linee generali individuate nel piano formativo.

I soggetti che possono presentare i progetti di formazione:

  • imprese, sia in forma singola che associata;
  • lavoratori dipendenti che accedano, previo accordo con l'impresa, ad azioni individuali di formazione continua promossa e finanziata dal FONDO; 
  • parti sociali, in forma singola o associata, costituenti il FONDO; 
  • Enti di formazione e/o agenzie formative accreditate le cui iniziative siano promosse e concordate con una o più parti sociali costituenti il FONDO.

Destinatari dei progetti di formazione:

  • lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato;
  • lavoratori assunti con contratto di prestazione a tempo determinato, purché abbiano un'anzianità pari o superiore a 12 mesi;
  • lavoratori temporaneamente sospesi per crisi congiunturale, riorganizzazione e riduzione temporanea di attività.

Un progetto di formazione deve contenere l'individuazione specifica del modello organizzativo, della metodologia, dei contenuti, della tempistica, dei costi della formazione e degli strumenti di verifica e monitoraggio delle attività da realizzare. Ciascun progetto di formazione deve essere "esaustivo e completo" rispetto alla priorità o alle priorità che intende attuare nonché definito in un arco temporale adeguato alle caratteristiche delle imprese a cui è rivolto. Eventuali azioni propedeutiche alla realizzazione della formazione devono, infatti, essere ricomprese all'interno dello stesso.

Verranno ammessi al finanziamento soltanto i progetti formativi previsti nei Piani Formativi, salvo diversa delibera del Consiglio di Amministrazione.

 

Azioni di sistema e/o propedeutiche

Le azioni di sistema e/o propedeutiche sono azioni promosse dal FONDO per sostenere, adeguare e promuovere il sistema di formazione continua finanziato dal FONDO. Le azioni di sistema possono essere realizzate sia a livello nazionale che territoriale.

Esse possono essere rivolte a:

  • Personale del FONDO a livello nazionale o territoriale
  • Parti sociali
  • Personale di enti o società gestori di attività formative finanziate dal FONDO
  • Eventuali altri soggetti
  • il miglioramento delle performance del FONDO (capacità gestionali, controllo, valutazione, monitoraggio, ecc)., in tutte le sue articolazioni, anche tramite la diffusione di buone prassi (capacità gestionali, controllo, valutazione ecc).
  • la pubblicità delle attività svolte dal FONDO e la promozione delle adesioni; 
  • il miglioramento delle capacità di produzione, realizzazione, gestione e verifica dei Piani Formativi; 
  • il miglioramento delle capacità di realizzazione delle Analisi sui fabbisogni formativi a livello territoriale in coerenza l'Indagine Nazionale dei Fabbisogni Formativi realizzata da EBNA; 
  • la ricerca e diffusione di tecniche e pratiche pedagogiche in materia di formazione Continua;
  • altro.
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