SOS competenze green e digital: Fondartigianato risponde
Il mercato del lavoro richiede sempre più competenze digitali, da quelle di base alla gestione di soluzioni innovative più complesse.
Proprio per andare incontro a queste esigenze Fondartigianato lancia periodicamente Inviti orientati in chiave green e digital per la formazione continua dei lavoratori.
È di prossima pubblicazione, infatti, il nuovo Invito collegato alla terza edizione del Fondo Nuove Competenze, lanciato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per accompagnare le imprese nei processi di transizione digitale ed ecologica, e così favorire nuova occupazione.
Il Sistema Informativo Excelsior
Che le professionalità legate al green e al digital siano una priorità lo testimoniano le Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028) elaborato dal Sistema Informativo Excelsior. Da qui al 2028, infatti, le imprese cercheranno tre milioni e mezzo di lavoratori con professionalità legate alla transizione digitale e alla sostenibilità.
Tre le e-skills mappate nel report: competenze digitali di base, capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici e di gestire soluzioni innovative. Grazie alle informazioni raccolte tramite il Sistema Informativo Excelsior, è possibile analizzare la domanda di competenze e stimare la tendenza nel mercato del lavoro italiano per i prossimi quattro anni.
Le opportunità di lavoro nell’ambito della sostenibilità
Tutte le imprese sono coinvolte nel processo che porterà a centrare gli obiettivi europei di decarbonizzazione. La crisi energetica, si legge nel report, ha infatti spinto le imprese verso la transizione ecologica, passando per investimenti nel green e nella formazione di professionisti con competenze in grado di supportare questa transizione. In questo senso si è orientata la ricerca di personale nel settore delle costruzioni, della meccatronica e dei servizi avanzati alle imprese.
Tra il 2018 e il 2023, ad eccezione dell’anno della pandemia, si è osservata una crescita costante nel numero di imprese che hanno investito in questa direzione: dal 49,4% nel 2018 al 56,4% nel 2023. E la tendenza non si arresterà, prevede il rapporto, nei prossimi quattro anni.
Gli investimenti nel digitale
Come già avvenuto negli anni precedenti, sono aumentati gli investimenti nella transizione digitale. La formazione continua è una garanzia in questo senso, per garantire di godere appieno degli effetti della transizione digitale. Servono competenze per garantire la continuità del processo, ma anche per affiancare tutti coloro che utilizzano strumenti digitali. Nei prossimi quattro anni, si sottolinea nel report, le sfide per gestire correttamente l’intelligenza artificiale, le tecnologie internet e gli strumenti di comunicazione visiva e multimediale saranno sempre più complesse.
Competenze digitali e qualifiche
Nella migliore delle ipotesi, da qui al 2028 nel report si stima che due terzi dei lavoratori (circa 2,2 milioni, il 59% del fabbisogno totale) dovranno possedere competenze digitali. Il grado di specializzazione modifica gli scenari: si va dal 22% richiesto per operai e professioni non qualificate, al 57% per quelle impiegatizie e dei servizi, fino all'85% per professioni specializzate e tecniche.
E poi ci sono le figure con il cosiddetto e-skill mix, ossia quelle in possesso di almeno due delle tre e-skill mappate nel Sistema Informativo Excelsior: competenze digitali di base, capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, capacità di gestire soluzioni innovative. In questo caso il fabbisogno è di oltre 920mila professionisti.
Intelligenza Artificiale sostitutiva o complementare?
La IA influenzerà prevalentemente occupazioni ad alta qualifica, routinarie o meno. Il primo scenario prevedibile è che la IA si sostituisca al lavoro umano, senza produrre effetti significativi sulla produttività, perché riduce tanto l’occupazione quanto i costi di produzione. Il secondo scenario vede l’IA avere un ruolo complementare al lavoro dell’uomo, potenziandolo e determinando una crescita della produttività e, di conseguenza, delle retribuzioni.
La formazione continua nei processi di digitalizzazione
Impossibile oggi separare l’effetto di sostituzione da quello complementare. Decisivo sarà il fattore umano, per di più in un contesto di riduzione della forza lavoro legata all’invecchiamento della popolazione. Certo è che i suddetti Inviti periodici pubblicati da Fondartigianato sono un contributo prezioso all’orientamento in tema di trasformazione digitale.
Gli Inviti di Fondartigianato
Oltre al suddetto Invito legato alla terza edizione del Fondo Nuove Competenze, che il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dotato di 730 milioni di euro, Fondartigianato, già nell’Invito 1-2024 fa espresso riferimento ai processi di innovazione nell’ambito della Linea 8, dedicata alle imprese di nuove adesione che non hanno beneficiato di contributi, della Linea 6, dedicata alle microimprese e alla Linea 7, per ciò che riguarda i progetti da dedicare allo sviluppo di prodotto e processo (Linea P.A.S.). Risorse che vanno a supporto delle micro e piccole imprese artigiane che vogliono innovare i propri processi e dei lavoratori che necessitano di aggiornamenti professionali. Per garantire percorsi formativi efficaci, Fondartigianato collabora con enti di formazione specializzati nella digitalizzazione, partner tecnologici e accademici in grado di offrire formazione avanzata e aggiornata.